Plogging
Mens sana, in corpore sano … in natura sana! Quando correre significa star bene facendo bene all’ambiente
Amate la natura e siete sportivi?
Abbiamo la Green Best Practice che fa per voi: praticare uno sport che coniughi il vostro benessere personale con quello del pianeta. Quale sport? Ma ovviamente il plogging! Non vi allarmate se non ne avete ancora sentito parlare, è una pratica sportiva piuttosto recente.
Il termine plogging è un neologismo nato dalla fusione tra la parola svedese “plocka upp” che significa “raccogliere” (molto simile all’inglese pick up) e la ben nota parola inglese “jogging” che indica una “corsa ad andatura moderata”.
Il plogging quindi consiste nel correre (jogging) muniti di guanti e sacchetto, raccogliendo (plocka upp) i rifiuti che si incontrano lungo il percorso.
Farsi bene facendo bene… ottima combinazione, non vi pare?
E se già questo non basta a convincervi, sappiate che dal punto di vista della forma fisica, sembra che il plogging faccia anche meglio del “solito” jogging!
Secondo quanto calcolato dall’app dedicata al fitness Lifesum, infatti, in mezz’ora di plogging si possono bruciare mediamente ben 50 calorie in più rispetto a quelle bruciate facendo il tradizionale jogging (288 calorie contro 235).
L’idea di base è molto semplice: si interrompe la corsa con piegamenti per raccogliere i rifiuti abbandonati, cosa che consente di rimettersi in forma sia “fuori” (tonifica la muscolatura grazie a piegamenti e squat) che “dentro” (fa sentire in pace con se stessi per avere compiuto una buona eco-azione).
Quindi? Che fate ancora lì seduti a leggere… tutti fuori a ritrovare una forma smagliante ripulendo le vie e i parchi delle nostre città!!!
Prima di uscire a fare plogging, però, stabilite sempre l’obiettivo del giorno così da aumentare la vostra motivazione. Per esempio: “oggi raccoglierò almeno 50 lattine durante la corsa” oppure “oggi cercherò di ripulire la strada percorsa da tutti i mozziconi di sigarette che trovo”.
Ovviamente, la raccomandazione finale che vi diamo è quella di testimoniare e condividere con orgoglio ogni bottino racimolato! Non solo, sfidate i vostri amici a fare altrettanto se non meglio di voi e contribuite così alla nascita di un circolo virtuoso di ecoazioni.
Per i più curiosi, concludiamo con qualche piccolo cenno “storico” sul plogging.
Il termine è stato coniato nel 2016 dal movimento avviato in Svezia da Erik Ahlström che, trasferitosi a Stoccolma da una piccola comunità sciistica nel nord della Svezia, è stato colpito dall’enorme quantità di rifiuti sparsi in giro per la città. La reazione di Erik è andata ben oltre lo shock iniziale: ha infatti deciso di impegnarsi personalmente nella risoluzione del problema facendo quello che sapeva e amava fare: correre.
L’impresa ha fatto proseliti e grazie al tam tam dei social network dal piccolo gesto individuale di Erik è nato un vero e proprio fenomeno planetario, un movimento green seguito in oltre 40 Paesi in tutto il mondo: oggi l’#plogging su Instragram ha infatti raggiunto oltre 150mila post ed è in costante crescita.
E il circolo virtuoso continua a dare i suoi frutti: in tutto il mondo stanno nascendo movimenti o gruppi che legano corsa ed ecologia, come la francese Plogging Fitrunsports, nata proprio con lo specifico obiettivo di correre ripulendo le città, o il sito Goplogging che raccoglie immagini e testimonianze di plogging in tutto il mondo, o ancora l’italianissima KCR – Keep Clean and Run fondata dall’ecoatleta Roberto Cavallo che, dopo aver attraversato l’Italia di corsa e in bicicletta, raccolto centinaia di tonnellate di rifiuti abbandonati e sensibilizzato migliaia di persone sul tema del littering, ha anche lanciato una campagna di crowdfunding per la realizzazione del docufilm sul plogging più lungo del mondo.
E come dicono gli inglesi, last but not least, la buona pratica del plogging è diventata così popolare da ispirare persino il primo campionato mondiale di plogging, la cui edizione pilota si è svolta tra il 4 e il 6 settembre 2020. Alle tre categorie (Walking, Running e Trailrunning, quest’ultima valevole come edizione pilota del campionato del mondo di plogging) si sono iscritti 217 atleti che nei 3 giorni di gara hanno corso un totale di 317 ore, percorrendo 1558 km per 64081 metri di dislivello complessivi. In totale sono stati raccolti 204,5 kg di rifiuti, con un risparmio di CO2 di circa 240 kg.
Da semplice atto individuale a movimento planetario: anche il plogging è la testimonianza di come le rivoluzioni possono partire dai più piccoli gesti.