Città intelligenti e sostenibili
Crediamoci, pensiamole e “agiamole”!
Chiediamo alla Terra più di quanto sia in grado di rinnovare.
Le nostre esigenze nei confronti della natura sono aumentate in modo costante, tanto che l’impronta ecologica dell’umanità (ovvero il rapporto tra la domanda umana e la capacità della Terra di rinnovare le risorse per rispondere alla domanda) è oggi il 60% superiore a quella che il nostro ecosistema è in grado di rinnovare.
Gli effetti di questo superamento ecologico di massa si manifestano in moltissimi modi e in particolare sotto forma di cambiamento climatico, perdita di biodiversità, stress sull’acqua dolce e deforestazione.
È vero che nel 2020 l’Impronta ecologica complessiva è diminuita rispetto agli anni precedenti a causa dei blocchi indotti dalla pandemia, tuttavia siamo ancora lontanissimi da ciò che il nostro pianeta può effettivamente rinnovare.
L’anno scorso, infatti, l’Earth Overshoot Day (ovvero il giorno in cui l’umanità ha utilizzato dalla natura tanto quanto il pianeta può rinnovare durante l’intero anno) è caduto il 22 agosto, data ben lontana dalla “vera” fine dell’anno, ovvero il 31 dicembre.
La data del 22 agosto sostanzialmente ci sta dicendo che più di un terzo della nostra domanda annuale proviene dall’esaurimento.
Detto in termini economici: il 22 agosto del 2020 avevamo già superato il budget annuale delle risorse ecologiche della Terra.
Detto in termini matematici: attualmente l’umanità utilizza ogni anno 1,6 Terre.
Eppure abbiamo sempre e solo 1 Terra.
Ma mentre il nostro pianeta è finito, le possibilità umane non lo sono.
Ciò significa che la trasformazione necessaria alla nostre economia per raggiungere uno sviluppo realmente sostenibile non solo rappresenta la nostra migliore (e forse unica) possibilità per un futuro prospero, ma è economicamente vantaggiosa oltre che tecnologicamente possibile.
Le aree chiave che rappresentano le più grandi leve per questa necessaria trasformazione sostenibile sono 5:
- Pianeta – ovvero come garantiamo la salute di tutti gli ecosistemi
- Energia – ovvero come alimentiamo le nostre economie
- Cibo – ovvero come ci nutriamo
- Popolazione – ovvero quanti siamo
- Città – ovvero come progettiamo e gestiamo le nostre città
Tutte le 5 aree sono rilevanti ai fini del raggiungimento di uno sviluppo realmente sostenibile, ma ora vorremmo concentrare la nostra attenzione sull’ultima leva: le Città.
È altamente probabile, infatti, che la campagna globale a favore della sostenibilità sarà vinta (o persa) proprio nelle città.
“Saranno le città a determinare il nostro raggiungimento di una crescita economica più inclusiva o il nostro cedimento verso una maggiore diseguaglianza […] Saranno le città a determinare se continueremo il nostro crescente uso delle risorse o se saremo capaci di realizzare un cammino più sostenibile”.
A parlare è Kristie Daniel – Program Director, Livable Cities Program, HealthBridge Foundation of Canada.
Perché proprio le città? Beh, sono i numeri a dircelo:
- oggi circa 3,5 miliardi di persone vivono in città ed entro il 2030 questo numero è destinato a lievitare a 5 miliardi
- entro il 2050 si prevede che circa il 70-80% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane, poiché le città sono centri “attrattivi”: offrono molte più opportunità di lavoro delle aree rurali e concentrano servizi e tipologie di attività che altrove sono più rari o non disponibili; le città si comportano come degli hub che calamitano e smistano i flussi di merci e persone
- il 95% dell’espansione delle aree urbane nei prossimi decenni avverrà nei Paesi in via di sviluppo
- Le città occupano solamente il 3% della superficie terrestre, tuttavia sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio
La rapida urbanizzazione, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, esercita una forte pressione sull’ambiente.
Oggi vivere in città non significa necessariamente vivere bene: circa il 90% degli abitanti delle città, infatti, respira aria non pulita e non beneficia di spazi di verde pubblico (dati OMS).
Ma possiamo (e dobbiamo) adoperarci tutti affinchè le città di domani tornino a rappresentare un’occasione di progresso sociale ed economico, garantendo una vita dignitosa, libera e sostenibile a tutti.
Le strategie di pianificazione e sviluppo urbano “intelligente” (ovvero città “intelligenti”, compatte, con edifici ad alta efficienza energetica) saranno fondamentali per la gestione delle nostre risorse complessive, evitando un’eccessiva domanda che eroderebbe il capitale naturale mondiale.
L’Obiettivo 11 “Città e Comunità Sostenibili” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, infatti, tra le altre cose richiede esplicitamente di:
- ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle città, prestando particolare attenzione alla qualità dell’aria e alla gestione dei rifiuti urbani e di altri rifiuti
- potenziare un’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la capacità di pianificare e gestire in tutti i paesi un insediamento umano che sia partecipativo, integrato e sostenibile
- fornire a tutti l’accesso a sistemi di trasporto sicuri, economici, accessibili e sostenibili, migliorando la sicurezza delle strade e in particolar modo potenziando i trasporti pubblici nelle aree urbane
In particolare, l’accesso a sistemi di trasporto sostenibili (oltre che sicuri, economici, e accessibili) nelle città sarà un elemento centrale della pianificazione urbana in quanto può impattare fortemente sul bisogno individuale di automobili: la mobilità personale costituisce infatti ben il 17% della c.d. “carbon footprint” complessiva.
Vi siete mai chiesti a che punto si trova la vostra città rispetto al raggiungimento di questo obiettivo e cosa potete fare voi personalmente?
Tutti siamo chiamati a contribuire. Non aspettiamo che le cose “cadano dall’alto”. Attiviamoci personalmente e coinvolgiamo gli altri intorno a noi.
Il nostro mantra:
CREDERE > ESSERE > AGIRE > ATTIVARE
(pensare) (dire) (fare) (far fare)
Se noi per primi crediamo davvero nella realizzazione di una città sostenibile saremo più convincenti, se ne parliamo apertamente potremo contagiare gli altri, ma è con le nostre azioni che diventeremo credibili e quindi potremo concretamente spingere gli altri a fare come noi.
Come amiamo ripetere: anche le più grandi rivoluzioni possono partire dai più piccoli gesti quotidiani. Cominciamo noi.