
Rubrica: Agenda 2030 Nazioni Unite – Articolo 5
Goal 13 – Lotta contro il cambiamento climatico

Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze
La principale e più urgente crisi ambientale è il cambiamento climatico.
Secondo i dati diffusi dall’OMM (l’Organizzazione Meteorologica Mondiale), il 2015 è stato il primo anno nella storia dell’umanità in cui la presenza di anidride carbonica in atmosfera ha superato stabilmente la soglia di 400 parti per milione. Un record nient’affatto positivo.
Nel settembre 2015, all’atto dell’approvazione dell’Agenda 2030 da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU, il negoziato climatico multilaterale era un tema molto caldo e tutto ancora in divenire. Per questa ragione il Goal13 dell’Agenda non ha definito con precisione i target climatici, in modo da lasciare alla la Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici prevista pochi mesi dopo (dicembre 2015) il compito di stabilire in modo più dettagliato tempi e modi della lotta contro il cambiamento climatico.
Con l’Accordo di Parigi (oggi parte integrante dell’Agenda 2030), i 196 paesi partecipanti hanno concordato all’unanimità un patto globale per la riduzione delle emissioni dei gas serra e stabilito di contenere l’incremento della temperatura media globale molto al di sotto dei 2°C in più rispetto ai livelli pre-industriali, perseguendo tutti gli sforzi per limitarlo a 1,5°C.
Si è infatti ritenuto che questo fosse l’unico modo per ridurre i rischi e l’impatto del cambiamento climatico, nonché l’unica chance di raggiungere nella seconda metà del XXI secolo la tanto auspicata neutralità carbonica (ovvero emissioni uguali ad assorbimenti).
Il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas, ha ricordato che “il vero elefante nella stanza è l’anidride carbonica, che rimane nell’atmosfera per migliaia di anni e negli oceani ancora più a lungo. Se non si affrontano le emissioni di CO2 non saremo in grado di affrontare i cambiamenti climatici e di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 gradi centigradi rispetto al livello dell’era pre-industriale”.
Per raggiungere tali obiettivi, però, saranno necessari profondi cambiamenti del modello di sviluppo sia globale che dei singoli Paesi: in sostanza, sarà fondamentale una rapida avanzata della green economy di pari passo con una drastica riduzione del consumo di combustibili fossili.
Ma noi consumatori, nel nostro piccolo, come possiamo favorire il raggiungimento di questo Goal 13?
Ecco alcune green best practices che tutti possono seguire quotidianamente:
Un terzo di tutto il cibo prodotto viene perso o sprecato: scegliendo di acquistare alimenti stagionali da produttori locali possiamo aiutare a ridurre l’impatto ambientale del trasporto di cibo
Anche i sacchetti biodegradabili non si degradano completamente, soprattutto negli oceani: riduciamo il consumo di plastica portando sempre con noi un sacchetto riutilizzabile
Nelle case si consuma circa il 30% dell’energia globale: scolleghiamo/spegniamo sempre i nostri strumenti elettronici, in modo da ridurre la nostra impronta ecologica mentre risparmiamo denaro
L’elettricità rappresenta il 15% del consumo globale di energia e il 5% delle emissioni di gas serra: ricordandoci semplicemente di spegnere le luci in casa e di sostituire le lampadine con quelle più efficienti dal punto di vista del risparmio energetico, possiamo contribuire a ridurre la nostra impronta ecologica mentre risparmiamo denaro
Meno del 3% dell’acqua nel mondo è potabile e gli uomini stanno inquinando fiumi e laghi più velocemente di quanto la natura riesca a ripristinarne la purezza: cerchiamo di fare docce più brevi per risparmiare acqua ed energia
Ogni minuto nel mondo vengono comprate 1 milione di bottigliette di plastica che poi vengono gettate via: scegliamo una borraccia da riutilizzare, eviteremo così di inquinare ulteriormente con la plastica e contribuiremo a risparmiare energia nonché a ridurre le emissioni di CO2
Per saperne di più
Riportiamo qui di seguito gli specifici Target di questo Goal 13 così come riportati nell’Agenda 2030:
13.1 Rafforzare la resilienza e la capacità di adattamento ai rischi legati al clima e ai disastri naturali in tutti i paesi
13.2 Integrare nelle politiche, nelle strategie e nei piani nazionali le misure di contrasto ai cambiamenti climatici
13.3 Migliorare l’istruzione, la sensibilizzazione e la capacità umana e istituzionale riguardo ai cambiamenti climatici in materia di mitigazione, adattamento, riduzione dell’impatto e di allerta precoce
13.a Dare attuazione all’impegno assunto nella Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici per raggiungere l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020 congiuntamente da tutte le fonti, per affrontare le esigenze dei paesi in via di sviluppo nel contesto delle azioni di mitigazione significative e della trasparenza circa l’attuazione e la piena operatività del “Green Climate Fund” attraverso la sua capitalizzazione nel più breve tempo possibile
13.b Promuovere meccanismi per aumentare la capacità di una efficace pianificazione e gestione connesse al cambiamento climatico nei paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo concentrandosi, tra l’altro, sulle donne, i giovani e le comunità locali ed emarginate
Qualche curiosità sul tema
Il 2018 è stato il quarto anno più caldo della storia mentre il 2019 è stato il secondo anno più caldo della storia e la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto un nuovo record negativo.
Per approfondire
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